L’Organizzazione meteorologica mondiale presenta lo State of Climate 2021 che apre la Cop26 di Glasgow: i fenomeni estremi potrebbero diventare la normalità.
Mentre i leader del G20 discutevano sul clima senza riuscire a darsi effettivamente una data, il Wmo, l’Organizzazione meteorologica mondiale, presentava lo State of Climate, il rapporto sul clima. La pubblicazione del rapporto introduce alla Cop26 di Glasgow, ossia la conferenza sul clima dell’Onu.
State of Climate 2021: eventi meteorologici estremi possono diventare la normalità
Il report dell’Organizzazione metereologica mondiale suona come un campanello d’allarme a tratti anche catastrofico che dipinge un futuro ignoto per il nostro pianeta.
Nello State of Climate si legge che gli ultimi sette anni sono stati i più caldi di sempre mai registrati. E questo ha delle conseguenze.
Nel rapporto si parla anche dell’innalzamento dei mari e di come eventi meteorologici anche estremi siano diventati comuni o molto frequenti. E potrebbero diventare la nuova normalità. Il riferimento è ai 48,8 gradi raggiunti in Sicilia lo scorso 11 agosto, ad esempio. E la scorsa estate è stata caratterizzata da una vera e propria emergenza legata agli incendi.
Il quadro è allarmante: nel 2020 le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto i nuovi massimi mai registrati. Per quanto riguarda il riscaldamento globale, in questi anni abbiamo assistito al prosciugamento di laghi, di fatto cancellati dalle cartine geografiche.
Cop26 a Glasgow, la grande sfida: salvare il futuro evitando una catastrofe
La Cop26 di Glasgow si ritrova a dover discutere di questa situazione sicuramente complicata ma può cavalcare l’onda del G20 di Roma. Il vertice si è concluso infatti con un accordo sul clima. Un accordo forse meno ambizioso di quanto si sperasse alla vigilia ma che comunque inquadra i Paesi del G20 entro il tetto massimo di 1 grado e mezzo per quanto riguarda il riscaldamento globale.